Penso a me, anche se sono in coppia

Essere in coppia, non vuol dire fondersi con il partner. Questa è (o dovrebbe essere) tra le prime cose da mettere in chiaro con se stessi e all'interno di un rapporto, sia che si tratti di una relazione tra due persone che vivono ancora in due case diverse sia che si tratti di una convivenza sotto allo stesso tetto, con o senza figli. Quindi, se lui (o lei) dice di voler passare del tempo solo con i suoi amici, o sente il bisogno di coltivare un hobby che a te non interessa, o desidera andare a una mostra che non ti incuriosisce, che faccia pure. L'importante, dicono gli esperti, è che l'autonomia sia condivisa. Un paradosso? No, non è così. Il senso dell'autonomia condivisa, infatti, sta nel rispetto e nella fiducia, che oltre a essere i cardini di un rapporto sano e funzionante sono anche gli elementi che permettono di preservare la propria individualità e di non perdere l'entusiasmo nel voler conoscere sempre di più chi ci sta accanto. Ma come si fa a pensare a sé anche se si è in coppia in modo costruttivo?

Tu, io, noi
All'inizio di una relazione, e spesso anche dopo che il rapporto è stato rodato, ci si potrebbe convincere del fatto che “se stiamo insieme, allora dobbiamo fare tutto insieme, dobbiamo pensarla uguale, farci piacere le stesse cose ecc”. Tanto che i partner, con il passare del tempo, tendono ad assomigliarsi. Ma, prima o poi, la sensazione di stare con il proprio specchio e la frustrazione del non potere più avere uno spazio tutto per sé verranno a chiedere il conto. «Ed è lì che sorgono problemi che potrebbero portare anche all'epilogo della storia», avverte Maria Cristina Strocchi, psicologa e psicoterapeuta esperta in tematiche di coppia. «Una coppia che funzioni nel lungo periodo non deve diventare fusionale, o simbiotica, ma deve essere composta da un tu, un io e un noi. Deve avere cioè tre momenti da spalmare durante una settimana: spazi di autonomia condivisa, attività comuni da fare con i famigliari e anche con gli amici, e momenti da soli, senza figli, per coltivare il dialogo e l'intimità».

Potrebbe trattarsi di bisogno di controllo
Ma perché si rinuncia ai propri spazi di autonomia, dedicati magari a passare qualche ora sul divano con in faccia una maschera mentre si legge un libro, da sole? Perché non si riesce a dire “Sì, tesoro, vai pure a giocare a calcetto con i tuoi amici” con entusiasmo e si inizia a rifilargli una serie di domande tipo “Ma c'è anche quel tuo amico che mi sta sulle scatole? Rientri subito dopo la partita?”, oppure sbuffando gli si fa notare che se stesse a casa a sistemare il garage sarebbe meglio? «Queste insistenze, che a volte diventano ricatti morali, e l'incapacità di lasciare all'altro un momento di piacere tutto suo che non contempli la nostra presenza prendendocene uno tutto nostro, potrebbe denotare un bisogno di controllo», osserva la psicoterapeuta. Bisogno che, complici anche le app e le chat di messaging, sembra piuttosto diffuso: ma da dove nasce? «Dalla mancanza di fiducia in sé e nell'altro. Oggi, si tende a vivere in modo liquido e il senso dell'impegno viene continuamente messo alla prova dai tanti stimoli che si possono trovare in giro, anche in rete. Non è infrequente che ci si lasci su whatsapp. Non lo fanno solo i Millenials, lo fanno anche gli adulti», spiega Maria Cristina Strocchi.

Uno spazio tutto per sé fa bene a tutti e due
Il noi che si crea giorno per giorno in una coppia continua a essere composto da due individui, che non per forza devono avere gli stessi bisogni. «Uno dei due potrebbe sentire il desiderio di andare in montagna a fare passeggiate, mentre l'altro potrebbe volere rimanere nella Spa dell'hotel, a titolo di esempio. Questo non vuol dire non essere un noi, ma vuol dire trovare degli spazi per sé, essere rispettosi verso se stessi e l'altro, anche all'interno del rapporto. Amarsi nonostante le differenze può essere ancora più stimolante se si è capaci di farle diventare un arricchimento per la coppia», spiega la dottoressa Strocchi. Ma, continua la terapeuta, anche prendersi dei momenti durante la settimana solo ed esclusivamente per sé, distanti l'uno dall'altro, fa bene all'unione. «Fortifica, rende capaci di portare qualcosa di nuovo all'interno del noi. In più, permette di farsi domande e di conoscere sempre meglio se stessi, aumentando la propria autostima. Così ci si sentirà più sereni e si sarà in grado di portare quella serenità nel rapporto a due».

Bisogna trovare le giuste proporzioni
Nella vita è tutta una questione di equilibri. Ma come si fa a trovare la giusta dose di spazio unicamente per sé, il tempo in famiglia e con gli amici, e momenti vis à vis da soli con il partner? «Una ricetta non c'è, nonostante qualcuno provi a darla. Molto dipende dalla situazione delle coppia, dagli interessi dei singoli, dal rapporto con i genitori dei rispettivi partner, dal se ci sono o meno dei figli... Ma, in linea di massima, si può suddividere la settimana in questo modo: il 70% del tempo dedicato ai bisogni della famiglia, il 15% unicamente a se stessi, e il restante 15% da soli con il partner, senza figli, per uscire insieme e scoprire qualcosa di nuovo nell'intimità. Quest'ultimo è un aspetto che molto spesso si tende a trascurare con l'andare degli anni ed è causa della ricerca di nuovi stimoli al di fuori del rapporto di coppia», sostiene Maria Cristina Strocchi.

Consigli per coltivare uno spazio per sé e rispettare quello dell'altro...

1) Continuare a uscire da soli con gli amici è un modo per staccare la spina dalla routine della vita a due, uscire di casa, e confrontarsi su tematiche che magari si evitano con il partner. Spesso, però, una volta in coppia si tende a trascurare questo spazio, perché si crede che rimanere appiccicati sia garanzia di una buona unione.
2) Concedersi dei momenti per la cura del proprio spirito e del proprio corpo. Per arricchire la propria crescita personale e piacere di più a se stessi, mostrandosi ancora più sicuri non solo di se stessi ma anche della scelta di continuare a volere proprio lui o lei accanto.
3) Se si è soddisfatti di sé, si porterà equilibrio e armonia anche all'interno della coppia. Ecco perché non trascurare le proprie passioni aiuta a dare una sferzata di energia al noi.
4) Si possono avere interessi e hobby diversi da quelli del partner, e non bisogna farseli piacere per forza se non sono nelle nostre corde. Bisogna però avere il coraggio di dirsi le cose come stanno ed eventualmente, qualche volta, scendere a compromessi.
5) Non smettere mai di farsi domande: “Mi sto dedicando abbastanza spazio?”, “Cosa vorrei fare nei miei momenti liberi?”. Lo spazio per sé è prezioso anche per il noi, ma non deve essere un modo per fuggire da una coppia in cui non vorremmo stare. Quindi, chiediamoci anche: “Quello che faccio quando sono da solo/a, mi fa essere una persona migliore all'interno del rapporto?”.

...senza trascurare il noi

1) I momenti a due sono fondamentali per continuare a crescere insieme e far diventare più forte il noi. Uscire da soli, senza amici e senza figli al seguito, per concedersi una cena in un ristorante che vi piace, una mostra, un fine settimana in un posto rilassante aiuta a trovare nuovi stimoli, a scoprire qualcosa di nuovo e ad avere nuovi temi su cui confrontarsi.
2) Fate periodicamente un check della vostra coppia e chiedetevi come vi sentite quando state insieme, come state crescendo, cosa desiderate progettare di nuovo. Il dialogo è un ingrediente che non deve mai mancare in un rapporto a due, e non bisogna avere paura di mettere sul tavolo sensazioni contrapposte. Il confronto serve anche a mantenere l'armonia nella vita di coppia. Nascondere frustrazioni o malcontenti, invece, allontana.

Servizio di Antonella De Minico con la consulenza della dottoressa Maria Cristina Strocchi, psicologa, psicoterapeuta esperta in tematiche di coppia a Vicenza e coautrice di “Liberarsi dalla dipendenza affettiva in 5 mosse” (Edizioni Il Punto d'Incontro).

di MARIA CRISTINA STROCCHI | 19/01/2019