
SPECIALE SPORT
Vicenza, 13 settembre 2014
Oggetto: articolo su SPECIALE SPORT
TITOLO FRUSTAZIONE E AGGRESSIVITA’
Siete megalomani, vanitosi e presuntuosi ? Molto probabilmente siete affetti da insicurezza sociale. Gli ostacoli derivanti dall’ambiente, dalla società o da frustrazioni individuali potrebbero causare aggressività e depressione. Il periodo storico che stiamo vivendo non ci facilita, troppe le delusioni in campo lavorativo e troppe in quello affettivo. La consapevolezza può aiutarci a superare alcune défiance prima che, piccoli problemi, possano trasformarsi in patologie. Ne ho parlato con la dottoressa psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione “Volere è potere”, scrittrice Maria Cristina Strocchi.
Dottoressa quanto influenza il fattore ambiente sullo stato psichico della persona ?
Molto, in verità. Innanzitutto parecchie persone sono metereopatiche e soffrono i continui cambiamenti di tempo atmosferico… a ciò si accompagnano gli sbalzi di temperatura che, soprattutto nel Nord Italia, hanno caratterizzato la nostra estate. Oltre a ciò, troviamo l’ambiente sociale che negli ultimi anni è sempre più connotato dall’individualismo e dall’apparenza. Sono andati perduti i valori della solidarietà e la cultura dell’apparire ha incrementato lo stato di solitudine, perché ha fatto perdere di vista i valori umani. Purtroppo i social network contribuiscono a fomentare l’invidia. Perché? La crisi economica ha portato molte persone a non potersi permettere le vacanze. Cosa viene pubblicato su fb? Il luogo di vacanza, foto di persone felici, innamorate….
Figuriamoci cosa prova colui che è rimasto a casa perché senza soldi e magari da solo. Negli ambienti di lavoro aumenta la competitività per mettersi in buona luce con il capo e mantenere così il posto di lavoro. Anche i rapporti sentimentali, oggigiorno, hanno perduto il valore dell’amore e del rispetto, connotandosi dalla possessività o dalla formula dell’”usa e getta”. C’è troppa superficialità, solitudine e frustrazione.
L’aggressività è un istinto innato, qual è il campanello d’allarme che dobbiamo ascoltare prima che diventi pericolosa?
Quando la persona inizia a perdere il controllo, a farsi prendere la mano, quando sente di stare per scoppiare. Questo è il momento di fermarsi, di fare camminate, giri in bicicletta a contatto con la natura, di riflettere su se stessi, fermandosi. Solo così ci si quieta e si riesce a capire i propri errori e le cose che devono essere cambiate nella propria vita. Ho notato che la società della fretta in cui viviamo ha fatto perdere di vista l’importanza della riflessione su se stessi, sui propri rapporti e sulla vita stessa. Consiglio ai miei pazienti di fare un automonitoraggio settimanale sulle loro relazioni con gli altri e su se stessi e aggiungo “per non perdere la rotta della vita”. Io stessa da anni lo faccio e ho imparato a conoscere la spia del livello di stress.
Chi si sente frustrato che cosa prova?
Psicologicamente prova rabbia, tensione, stress, insoddisfazione, insofferenza, ansia, irritabilità, tristezza, invidia per chi ritiene stia meglio di lui e complesso di inferiorità. Fisicamente avverte dolori muscolari, tremori, nausea, cefalea, problemi intestinali perché non tutti sanno che l’intestino è il nostro secondo cervello, tachicardia, senso di soffocamento. Insomma la frustrazione fa stare davvero male ed è necessario, come ho detto prima, imparare ad ascoltarsi.
La frustrazione può portare all’aggressività?
Certamente… molti studi hanno dimostrato che la frustrazione è una delle principali fonti di aggressività che può essere rivolta verso l’esterno ma anche verso se stessi. Nel primo caso può sfociare in violenza verbale, fisica e, in casi più gravi, in atti vandalici, in mobbing, stalking…nel secondo caso, a depressione, attacchi di panico, fino ad arrivare, in casi estremi, a violenza contro il sé.
Come si può uscirne ?
Riscoprendo i valori interiori, imparando a concentrarsi sulle cose positive della propria vita, riflettendo su se stessi per migliorare il sé e i rapporti con gli altri che come noi hanno bisogno di gentilezza, sorrisi, apprezzamenti. E’ poi importante fare attività fisica a contatto con la natura accettando sia il sole che la pioggia ed imparando a volersi bene per come si è, non seguendo le regole “disumane” della nostra società in cui devi essere bravo, bello, magro, giovane, ricco, felice e competente, cercando comunque di migliorare quel che si può a “piccoli passi” come un bambino.
Intervista di Stefania Zilio sulla Piazza di Vicenza
di MARIA CRISTINA STROCCHI | 18/09/2014
Vicenza, 13 settembre 2014
Oggetto: articolo su SPECIALE SPORT
TITOLO FRUSTAZIONE E AGGRESSIVITA’
Siete megalomani, vanitosi e presuntuosi ? Molto probabilmente siete affetti da insicurezza sociale. Gli ostacoli derivanti dall’ambiente, dalla società o da frustrazioni individuali potrebbero causare aggressività e depressione. Il periodo storico che stiamo vivendo non ci facilita, troppe le delusioni in campo lavorativo e troppe in quello affettivo. La consapevolezza può aiutarci a superare alcune défiance prima che, piccoli problemi, possano trasformarsi in patologie. Ne ho parlato con la dottoressa psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione “Volere è potere”, scrittrice Maria Cristina Strocchi.
Dottoressa quanto influenza il fattore ambiente sullo stato psichico della persona ?
Molto, in verità. Innanzitutto parecchie persone sono metereopatiche e soffrono i continui cambiamenti di tempo atmosferico… a ciò si accompagnano gli sbalzi di temperatura che, soprattutto nel Nord Italia, hanno caratterizzato la nostra estate. Oltre a ciò, troviamo l’ambiente sociale che negli ultimi anni è sempre più connotato dall’individualismo e dall’apparenza. Sono andati perduti i valori della solidarietà e la cultura dell’apparire ha incrementato lo stato di solitudine, perché ha fatto perdere di vista i valori umani. Purtroppo i social network contribuiscono a fomentare l’invidia. Perché? La crisi economica ha portato molte persone a non potersi permettere le vacanze. Cosa viene pubblicato su fb? Il luogo di vacanza, foto di persone felici, innamorate….
Figuriamoci cosa prova colui che è rimasto a casa perché senza soldi e magari da solo. Negli ambienti di lavoro aumenta la competitività per mettersi in buona luce con il capo e mantenere così il posto di lavoro. Anche i rapporti sentimentali, oggigiorno, hanno perduto il valore dell’amore e del rispetto, connotandosi dalla possessività o dalla formula dell’”usa e getta”. C’è troppa superficialità, solitudine e frustrazione.
L’aggressività è un istinto innato, qual è il campanello d’allarme che dobbiamo ascoltare prima che diventi pericolosa?
Quando la persona inizia a perdere il controllo, a farsi prendere la mano, quando sente di stare per scoppiare. Questo è il momento di fermarsi, di fare camminate, giri in bicicletta a contatto con la natura, di riflettere su se stessi, fermandosi. Solo così ci si quieta e si riesce a capire i propri errori e le cose che devono essere cambiate nella propria vita. Ho notato che la società della fretta in cui viviamo ha fatto perdere di vista l’importanza della riflessione su se stessi, sui propri rapporti e sulla vita stessa. Consiglio ai miei pazienti di fare un automonitoraggio settimanale sulle loro relazioni con gli altri e su se stessi e aggiungo “per non perdere la rotta della vita”. Io stessa da anni lo faccio e ho imparato a conoscere la spia del livello di stress.
Chi si sente frustrato che cosa prova?
Psicologicamente prova rabbia, tensione, stress, insoddisfazione, insofferenza, ansia, irritabilità, tristezza, invidia per chi ritiene stia meglio di lui e complesso di inferiorità. Fisicamente avverte dolori muscolari, tremori, nausea, cefalea, problemi intestinali perché non tutti sanno che l’intestino è il nostro secondo cervello, tachicardia, senso di soffocamento. Insomma la frustrazione fa stare davvero male ed è necessario, come ho detto prima, imparare ad ascoltarsi.
La frustrazione può portare all’aggressività?
Certamente… molti studi hanno dimostrato che la frustrazione è una delle principali fonti di aggressività che può essere rivolta verso l’esterno ma anche verso se stessi. Nel primo caso può sfociare in violenza verbale, fisica e, in casi più gravi, in atti vandalici, in mobbing, stalking…nel secondo caso, a depressione, attacchi di panico, fino ad arrivare, in casi estremi, a violenza contro il sé.
Come si può uscirne ?
Riscoprendo i valori interiori, imparando a concentrarsi sulle cose positive della propria vita, riflettendo su se stessi per migliorare il sé e i rapporti con gli altri che come noi hanno bisogno di gentilezza, sorrisi, apprezzamenti. E’ poi importante fare attività fisica a contatto con la natura accettando sia il sole che la pioggia ed imparando a volersi bene per come si è, non seguendo le regole “disumane” della nostra società in cui devi essere bravo, bello, magro, giovane, ricco, felice e competente, cercando comunque di migliorare quel che si può a “piccoli passi” come un bambino.
Intervista di Stefania Zilio sulla Piazza di Vicenza
di MARIA CRISTINA STROCCHI | 18/09/2014