Quando si diventa vecchi?

Quando si diventa vecchi?

Un modo di dire che ho sentito afferma: “Non c’è età per uno spirito giovane”. Ciò sta a significare che bisogna liberarsi dagli schemi mentali obsoleti che a una certa età, non ben definita, si è vecchi. La vecchiaia è uno stato mentale: una persona si sente così quando ha perso il sorriso, la voglia di vivere, la motivazione a fare, a raggiungere i suoi obiettivi. Ne vedo tante così, purtroppo, a volte anche molto giovani d’età. 

Fatta questa premessa, mi permetto di aggiungere che è necessario lavorare sulla propria autostima per aiutare se stessi e gli altri a liberarsi di questi schemi mentali nocivi per la salute fisica e psicologica perché la nostra società ci presenta solo modelli di gente giovane e, quando superi la fascia dei 50, inizia a farti sentire inadeguata non solo se donna ma anche se uomo.

Per mantenersi giovani, oltre a liberarsi degli schemi, delle norme sociali disumane, e lavorare sull’autostima, è importante fare attività fisica, coltivare l’ottimismo, circondandosi di persone positive, che fanno star bene, alimentarsi in modo corretto e stimolare la mente, con letture, viaggi, partecipazione a conferenze, perché una mente giovane aiuta ad avere uno spirito giovane.

In conclusione, non si possono far tornare indietro le lancette dell’orologio, ma le si può rallentare.

OSSESSIONATI

La dipendenza in generale, e in particolare la dipendenza da sesso, è in aumento.
Innanzitutto in questa epoca di grande insicurezza sociale ( crisi economica, crisi dei valori, perdita del senso di solidarietà, mancanza di dialogo e di ascolto), la persona accumula frustrazione ed ansia. Un modo per canalizzarla e superarla è quella di distrarre la mente con l’uso della tecnologia. Molte sono le persone sole che chattano, che passano molte ore del loro tempo libero davanti al computer o allo smartphone, anche quando sono in compagnia, perché l’uso di queste tecnologie crea purtroppo dipendenza, soprattutto in giovane età come dimostrano molte ricerche.

In un’epoca in cui poi veniamo bombardati da messaggi sessuali con la pubblicità, al cinema, in tv con veline, presentatrici molto sexy, sono molte le persone che vivono una vita sessuale insoddisfacente. Da una ricerca fatta a Roma nel 2010, una coppia su tre in Italia vive questo aspetto della vita in modo soddisfacente e appagante.

Il motivo principale è che nella nostra cultura manca a tutt’oggi una corretta educazione sessuale e l’atto in sé è sempre legato alla penetrazione. Ciò causa a fenomeni chiamati “ansia da prestazione” già a partire dai 40 anni negli uomini e anche prima nelle donne che spesso si trovano a simulare un piacere che non provano. Gli orientali hanno una visione completamente diversa del sesso che  è libero da schemi prefissati,  e ogni partner fa, nel rispetto dell’altro, quello che più gli permette di dare e ricevere piacere.

La mancanza o la difficoltà di contatti umani, unita al continuo bombardamento di stimoli sessuali e la mancanza di educazione, porta alla dipendenza sessuale in cui molte persone scaricano le loro frustrazioni in rapporti vuoti senza senso anziché cercare di colmare il loro “vuoto interiore”. In aggiunta a ciò, stanno aumentando gli individui che fanno sesso al computer perché li libera dall’ansia da prestazione e perché non corrono il rischio di avere un contatto umano in cui poi si devono impegnare e magari fallire.

Mcristina Strocchi

di MARIA CRISTINA STROCCHI | 11/03/2015